INTERVISTA A JAN GRIČAR, DIRETTORE ARTISTICO
Dopo 15 anni (2004-2015) alla guida del SAXGO, Matjaž Drevenšek non metterà la firma sotto il 24° Incontro Internazionale di Sassofonisti quest’anno. Per molti anni ha diretto con successo il festival e il programma formativo. Il suo contribuito a rendere il sassofono riconoscibile e accettato come uno strumento almeno pari ad altri strumenti a fiato, sia nella musica classica che in quella jazz, è stato considerevole. In tutti questi anni molti illustri ed eminenti docenti, concertisti, ricercatori e artisti si sono presentati sotto il marchio SAXGO. L’Incontro Internazionale di Sassofonisti è riconosciuto oggi in tutto il mondo e rappresenta un simbolo di qualità, innovazione, creatività e interdisciplinarietà. Con profondo rispetto ed estrema gratitudine, Jan Gričar e Boštjan Simon hanno assunto il ruolo dei direttori artistici nel 2019. Abbiamo invitato due ex-partecipanti al SAXGO, che si sono affermati in Slovenia e all’estero, a parlare dei loro piani per il festival nel prossimo e lontano futuro. Barbara Poša Belingar, coordinatrice del progetto, ha parlato con Jan Gričar, direttore artistico di sassofono classico.
Jan Gričar - SAXGO12 Saxophone Summer School, 2008, foto: Atelje Pavšič Zavadlav
Da dove nasce l'amore per il sassofono e cosa ti ha portato a suonare questo strumento che non ha ancora compiuto 200 anni?
L'amore per il sassofono è nato più o meno spontaneamente. Quando mi sono iscritto alla scuola di musica di Trebnje volevo suonare il clarinetto. Però la scuola non aveva a disposizione nessun strumento scolastico quindi la mia seconda opzione era la tromba. Ma ricordo di aver detto all'ultimo minuto che potevo anche suonare il sassofono. Sono sempre stato sicuro che avrei suonato la tromba. Poi, il primo giorno, sono stato accolto sulle scale dall'insegnante di sassofono David Kocijan che mi ha introdotto al sassofono e alla musica. Duranti i miei anni scolastici è riuscito ad avvicinarmi così tanto allo strumento che ora rappresenta il mio modo di vivere.
Jan Gričar (quarto da sinistra) nelle finali del 7° Concorso Internazionale di Sassofono - SAXGO17, 2013, foto: Atelje Pavšič Zavadlav
Ti sei laureato all'Accademia di Musica di Lubiana con il massimo dei voti per poi proseguire la tua strada in Francia al Conservatorio Regionale di Versailles, dove hai studiato con Vincent David. Lì hai conseguito con successo al tuo master nella classe di Claude Delangle. Oggi insegni sassofono e musica da camera al Conservatorio di musica e balletto di Lubiana. Rimani fedele al sassofono classico, suonando un'ampia varietà di composizioni del repertorio classico e contemporaneo. Chi ti ha ispirato ad andare in questa direzione?
Il mio gusto per la musica è cresciuto ed evoluto durante i miei anni scolastici e universitari. Come studente delle superiori ho partecipato ai concerti in abbonamento della Orchestra Sinfonica di RTV Slovenia e dell'Orchestra Filarmonica Slovena, della Gioventù Musicale di Lubiana e della Gioventù Musicale della Slovenia, ecc. Siccome ho deciso di studiare il sassofono, mi sembrava del tutto naturale e normale assistere ai concerti come parte integrante della mia educazione. Lì, ho imparato molto e ho trovato un’ulteriore motivazione per esercitarmi. Più tardi, a Parigi, ho assistito ai concerti della nuova Filarmonica di Parigi che si trovava così vicino che potevo praticamente andarci con le pantofole. Durante i giorni liberi mi piaceva anche visitare musei e gallerie. È vero che sono un sassofonista classico per educazione, ma ciò non significa che non ascolti o provi altre direzioni musicali. Lavoro molto con i compositori perché credo sia un privilegio avere un "contatto dal vivo" con il compositore. In questo modo, si ha la possibilità di partecipare alla creazione di una nuova opera. È una simbiosi musicale molto importante in quanto mantiene la vitalità dell'interprete.
Jan Gričar al 7° Concorso Internazionale di Sassofono (direttore: En Shao), dove ha vinto il 2° posto - SAXGO17, 2013, foto: Atelje Pavšič Zavadlav
Z Mednarodnim srečanjem saksofonistov si se prvič srečal še kot učenec nižje glasbene šole. Kdaj točno je bilo to in kako si se takrat počutil v Novi Gorici?
Prvič sem se Mednarodnega srečanja v Novi Gorici udeležil leta 2005! Spomini so zelo pristni in prijetni. Vzdušje je bilo enkratno, bili smo zelo motivirani in vadili cele dneve, zvečer pa so sledili izjemni koncerti. To so res lepi spomini in Mednarodna srečanja saksofonistov v Novi Gorici so bila kar nekaj let obvezna destinacija takoj na začetku poletnih počitnic.
Jan Gričar na finalnem nastopu 8. Mednarodnega tekmovanja saksofonistov (dirigent: Simon Krečič), kjer je dosegel 1. mesto - SAXGO20, 2016, foto: Matej Vidmar
Nonostante la tua giovane età (1992) la tua biografia pullula di lusinghiere collaborazioni con vari nomi sloveni, europei e internazionali. Sei anche vincitore di molti prestigiosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Qual è il più importante per te e perché?
Ci sono stati molti momenti ed esperienze che rimarranno con me per sempre e penso che sia questo che rende la musica così meravigliosa. Le collaborazioni con altri artisti e musicisti sono sempre speciali perché da loro imparo molto. Lo scambio di idee e diversi punti di vista sulla musica è sempre benvenuto perché la musica non conosce confini. Riconoscimenti e premi arrivano da soli, rafforzano la motivazione e allo stesso tempo sono una conferma degli anni di impegno e di lavoro. Certamente, durante i miei studi, il ruolo degli insegnanti che mi sono stati vicini, mi hanno sostenuto e mi hanno offerto le loro conoscenze è stato molto importante. Vorrei elencarli in ordine: David Kocijan, Dejan Prešiček, Matjaž Drevenšek, Miha Rogina, Vincent David e Claude Delangle.
Jan Gričar, vincitore dell'8° Concorso Internazionale di Sassofono, insieme ai quattro finalisti, membri della giuria internazionale e rappresentanti dell'Organizzatore - SAXGO20, 2016, foto: Matej Vidmar
Sicuramente per raggiungere tutti i risultati sopra menzionati ci sono voluti la fiducia nello strumento, duro lavoro, curiosità, apertura e dedizione. C'è qualche altra qualità che potrebbe incoraggiare i giovani sassofonisti a realizzare i loro sogni?
Proprio così, tutto quanto sopra e naturalmente la gioia di fare quello che fai. Se fai qualcosa con gioia e dedizione, puoi ottenere qualsiasi cosa. È vero che la musica richiede un po’ di talento, ma soprattutto duro lavoro e immensa volontà, a volte anche rinuncia. E innanzitutto, devi credere in te stesso e in quello che fai, e camminare per il mondo con gli occhi aperti.
Jan Gričar, docente di seminario - SAXGO21, 2017, foto: Barbara Poša Belingar
I seminari di quest'anno si terranno presso la Scuola di Musica di Nova Gorica dal 27 giugno al 1 luglio. I seminari sono adatti ai partecipanti dalla 4° classe della scuola di musica elementare in poi. Oltre al seminario di sassofono jazz con Boštjan Simon e Daniele D'Agaro e alla master class in composizione e improvvisazione con il sassofonista e compositore americano Steve Lehman, condurrai un seminario di sassofono classico insieme a Matjaž Drevenšek e Miha Rogina. Come lo avete immaginato, come sarà il programma di quest'anno e in che modo sarà svolto il lavoro con i partecipanti?
L'edizione di quest'anno si concentra soprattutto su insegnanti e artisti sloveni poiché il coronavirus non ha risparmiato nessuno. Il seminario di sassofono classico è destinato ai partecipanti che desiderano migliorare e perfezionare le loro competenze musicali. I docenti del seminario terranno lezioni durante le quali condivideranno con gli allievi la loro conoscenza, energia ed esperienze. I partecipanti potranno così stabilire un contatto genuino con i docenti e approfondire ulteriormente il repertorio selezionato, dalle opere standard alle novità. Ogni partecipante potrà anche esercitarsi con due pianiste eccezionali: Sae Lee e Neža Koželj. I seminari e la master class saranno dedicati non solo alla pratica, ma anche alla socializzazione e ai concerti del ricco programma del festival - dalla musica classica al jazz. SAXGO21 si concluderà il 1 luglio con il concerto finale intitolato "ALL TOGETHER NOW" con i partecipanti e insegnanti dei seminari. Il concerto si svolgerà nella sala grande del Kulturni dom Nova Gorica il 1 luglio 2021.
Jan Gričar, Matjaž Drevenšek e Nicolas Arsenijević – docenti sei seminari al concerto finale ALL TOGETHER NOW - SAXGO21, 2017, foto: Matej Vidmar
Da quando hai assunto il ruolo del direttore artistico di SAXGO (Matjaž Drevenšek è stato direttore artistico fino al 2019), non hai effettivamente avuto l'opportunità di metterti alla prova poiché i piani dell'anno scorso andati in fumo a causa del Coronavirus. Insieme a Boštjan Simon, il co-direttore artistico dell'incontro avete creato un programma di festival e formativo d’eccezione. Tuttavia, tutto è rimasto sospeso a seguito della crisi. Nella progettazione del festival di quest'anno, sperando che SAXGO rimanga sinonimo di qualità, legami e buona compagnia anche in futuro, avete lavorato sodo e avete preparato un programma di festival invidiabile che include principalmente artisti e insegnanti locali. Quali sono le tue sensazioni e aspettative a questo punto, nel giorno in cui sono state aperte le iscrizioni ai seminari e alla master class?
La situazione attuale in Slovenia e nel mondo è, ovviamente, molto sgradevole. Probabilmente alcuni anni fa, nessuno immaginava che un mondo moderno in rapida evoluzione potesse essere fermato da una pandemia. Il settore culturale ne è stato particolarmente colpito poiché da oltre un anno non ci sono concerti e spettacoli dal vivo. Credo fermamente che le persone abbiano bisogno di arte e cultura perché esse allargano i nostri orizzonti e rafforzano la nostra creatività. Spero che i giovani sassofonisti riconoscano l’offerta ricca, attraente e di qualità del programma SAXGO21. In questo periodo di incertezza, tutti vogliamo che il mondo torni alla normalità. Mi auguro che la situazione ci permetta di portare avanti l'edizione di quest'anno in sicurezza, tenendo conto di tutte le misure necessarie.
Jan Gričar e Nejc Grm in concerto al festival SAXGO21, 2017, foto: Matej Vidmar
Perché consiglieresti di partecipare al seminario di sassofono classico a Nova Gorica?
Consiglio a tutti di partecipare al seminario di sassofono classico principalmente perché credo che tutti e tre gli insegnanti faranno del loro meglio e condivideranno il loro entusiasmo tra i partecipanti. Anche noi siamo molto desiderosi di interagire dal vivo con i giovani sassofonisti e non vediamo l'ora di poterli incontrare.
Jan Gričar e Nicolas Arsenijević al concerto del Festival SAXGO23, 2019, foto: Matej Vidmar
Ed infine, potresti rivelarci quali progetti hai per il futuro? C’è – nella tua ricca costellazione – qualche desiderio che potresti condividere con noi e con tutti i tuoi followers?
Il mio desiderio è che il mio primo CD con l’Orchestra Sinfonica di RTV Slovenia venga pubblicato al più presto. Abbiamo registrato il materiale lo scorso agosto ed è attualmente in lavorazione. Una delle maggiori responsabilità e piani è la gestione della qualità del Festival SAXGO. Sono molto onorato di essere stato incaricato di questa funzione dal team eccezionale del Kultrni dom Nova Gorica e Matjaž Drevenšek. Con la sua visione, energia incrollabile e professionalità, Drevenšek ha aperto la strada al sassofono e a tutti i giovani che desiderano intraprendere un percorso musicale professionale. Insieme al mio collega Boštjan Simon, faremo del nostro meglio e faremo in modo di poter ospitare e ascoltare i più grandi maestri di questo strumento in Slovenia anche in futuro.